L’ECCIDIO DI POZZA E UMITO

Era da tempo che avevo sentito parlare del cimitero partigiano di Pozza ed Umito.

Essendo un amante della storia, il mistero ed in particolare mi interesso a tutto quello che riguarda il periodo buio dell’ era nazi-fascista: film, documentari, luoghi, storie.
Pozza ed Umito sono due piccoli paesini di montagna, ancora abitati, seppur da poche persone.

Si trovano nel comune di Acquasanta Terme, un paese tra le montagne, in provincia di Ascoli Piceno.
Trovandosi a mezz’ora da casa mia, una domenica pomeriggio, decido di fare visita a questo luogo.

Il cimitero si trova lungo la strada che da Pozza porta ad Umito.
È di piccole dimensioni ed ancora utilizzato per le sepolture attuali. Seppur la parte dove riposano le vittime della strage nazi-fascista è ben separata da quella usata ai giorni d’oggi.

Le foto che troverete in questo articolo sono state scattate da me e risalgono al Marzo 2019, poco prima della ristrutturazione avvenuta a Settembre dello stesso anno.

La storia che racchiude questo posto e le persone che qui riposano è crudele e struggente e fa parte del racconto del nostro paese.

È la storia di persone che hanno lottato fino all’ ultimo secondo per la loro libertà, quella dei loro figli e delle persone che in quel momento stavano cercando di proteggere dalla furia nazista.
Quello che più colpisce è che i tedeschi non hanno avuto pietà neanche per la piccola Anna Sparapani, una bimba di 11 mesi, divenuta il simbolo di questa immane tragedia.
Ma ecco, nei dettagli, quello che successe quel giorno nelle montagne ascolane e che portò alla morte di persone innocenti per mano dei soldati tedeschi.

L’11 marzo 1944 una colonna tedesca, malgrado la neve e cogliendo di sorpresa la banda del capitano Ettore Bianco, accerchiò Pito, Pozza e Umito. Durante la notte i reparti tedeschi e fascisti “trovarono guide ben disposte ad indicare loro la via per salire la montagna”.
Attaccarono Pozza di Acquasanta all’alba, casa per casa cercavano armi ed uomini.
Incendiarono undici case di contadini accusati di aver dato ospitalità ai partigiani, razziarono cibo e denaro, ammazzarono chiunque tentasse la fuga.
Otto uomini morirono davanti alle loro case, erano tutti disarmati e furono uccisi senza pietà.
Intanto gli uomini trovati nascosti nelle case del paese vennero avviati verso un grosso magazzino poco distante dal paese dove li avrebbero fucilati e avrebbero poi bruciato i loro corpi.
Tuttavia, inaspettatamente, i nazisti abbandonarono i loro prigionieri e si diressero verso Umito, dove i partigiani della banda Bianco stavano attaccando la formazione tedesca, la quale richiedeva rinforzi per fronteggiare l’attacco. Lo scontro fu violento, la morte del comandante tedesco indusse i tedeschi ad indietreggiare consentendo agli uomini di Bianco di sganciarsi risalendo la collina.
I tedeschi persero una trentina di uomini e sfogarono la loro rabbia sulla popolazione civile, incendiando le case con bombe e bengala.

In paese erano rimasti bloccati alcuni partigiani, i nazisti li circondarono e diedero fuoco alla casa in cui si erano rifugiati.
Bruciarono viva anche una bambina di undici mesi, la piccola Anna Sparapani.

Ecco come ricorda quei tragici attimi la madre, Domenica Sparapani: “Giunta nella piazzetta ho affidato i miei bambini ad alcuni parenti e sono tornata a prendere la piccola Anna, ma la mia casa stava bruciando con la mia bambina dentro.
Il primo istinto è stato buttarmi tra le fiamme e salvarla, era ormai impossibile, troppo tardi.
Sono rimasta lì immobile, senza poter far nulla, forse non ricordo bene, ho gridato disperatamente.

Altre case nel frattempo incendiavano, i miei paesani sembravano anch’essi impazziti perchè non avevano più la propria casa, le proprie cose, i viveri; ma io neppure la mia bambina”.

Nell’attacco a Pozza e Umito persero la vita 12 abitanti del posto e più di 30 partigiani, tra cui 17 jugoslavi.
In verità sul numero esatto di partigiani morti non esiste tra gli storici una versione univoca.
Sui luoghi degli scontri sorge ora un cimitero partigiano in cui sono seppelliti tutti insieme partigiani e civili, italiani e slavi, inglesi, greci e americani.

 

Fonte: https://www.istitutostoriamarche.it/luoghi-di-memoria-nelle-marche/eccidi-e-stragi/pozza-e-umito/

Alcune foto del cimitero

Come si presentava il cimitero fino a qualche anno fa
Come si presenta il cimitero oggi
Alessandro Vagnoni

Nasce a Bremen (Germania),
Cameraman del GHT dal 2022 Mi interessa tutto quello che è legato alla storia, al paranormale e al mistero.

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