
Parola filippina che potrebbe tradursi in “gemente incapacità di alzarsi” e che indica un caso di morte inspiegabile, non infrequente nelle Filippine, fino al 1950 circa.
La vittima, perfettamente sana, durante il sonno comincia improvvisamente a dibattersi e a gemere, tentando invano di alzarsi e di gridare morendo poi in pochi minuti. L’autopsia non ha mai svelato le ragioni della morte dato che gli organi dei defunti sono apparsi ai medici del tutto sani.
Numerosi casi di bangugut avvennero nel 1945-46 fra i Filippini di Honolulu e furono studiati dal patologo americano Alvin V. Majoska, poi dal patologo filippino Christobal Manalang.
Il primo scrisse un rapporto in proposito riconoscendo di non aver potuto stabilire le cause delle morti; il secondo avanzò l’ipotesi di un’emorragia parenchimatosa dei polmoni provocata da incubo.
Si conosce un solo caso di bangugut in cui la vittima sfuggì alla morte essendo svegliata in tempo da un compagno che dormiva nella stessa stanza: si trattò di un giovane filippino il quale descrisse la sua esperienza dicendo che un piccolo uomo gli era seduto sul petto tentando di soffocarlo.
I filippini sono convinti che il bangugut dipenda da un sortilegio.
Certo è che queste morti si sono sempre più diradate fino, sembra, a scomparire via via che nelle isole hawaiane sono divenuti più rari gli stregoni Kuhuna messi ufficialmente fuori legge.

NANCY GHISLANZONI
Ricercatrice dal 2011, specializzata in parapsicologia, metafisica, occultismo e scienze di confine. Appassionata di archeologia e antichità, è inoltre diplomata in criminologia esoterica.